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Copertina Libro "Progettare Beni Comuni Da vuoti urbani a luoghi della comunità"

Progettare Beni Comuni: Da vuoti urbani a luoghi della comunità

La vicenda della pandemia ci ha portato a riscoprire e rafforzare il valore degli spazi outdoor per garantire qualità della vita urbana: comunque evolverà la situazione di emergenza, in futuro sarà decisivo incrementare la dotazione di spazi ove svolgere attività collettive riorganizzando all’aperto la socialità e l’aggregazione tradizionalmente realizzata in spazi indoor. Da questo punto di vista la riqualificazione di spazi urbani degradati offre una straordinaria opportunità per creare nuovi luoghi urbani vivaci, vitali e vissuti, a condizione però organizzarne e facilitarne l’uso condiviso e la funzione sociale. Il design dell’immateriale diventa pertanto una componente fondamentale della rigenerazione, da coordinare con la progettazione fisica, come avvenuto nel caso del progetto per il Giardino Marco Adolfo Boroli nel quartiere di Sant’Andrea, nell’arco di un processo complessivamente sviluppato in poco più di due anni.

Copertina e Introduzione a "Progettare Beni Comuni: Da vuoti urbani a luoghi della comunità"
“Progettare Beni Comuni: Da vuoti urbani a luoghi della comunità”.

Il libro presenta l’approccio alla progettazione sociale che può essere applicato nell’ambito di interventi di rigenerazione collaborativa di spazi aperti urbani. Attraverso il racconto dall’esperienza concreta realizzata da KCity a Novara per conto della Fondazione De Agostini, per la realizzazione del Giardino Marco Adolfo Boroli, vengono illustrate le diverse fasi del percorso di lavoro per l’attivazione di un nuovo spazio a disposizione della comunità e da questa stessa gestito a vantaggio del quartiere e della città.

All’interno del volume il racconto del progetto si aggancia a temi più generali connessi alla visione della rigenerazione, che vengono approfonditi anche con contributi esterni, tra cui la prospettiva della riurbanizzazione ecologica, lo strumento dei patti di collaborazione, la misurazione degli impatti sociali.
La metodologia progettuale ideata e applicata da KCity accompagna le realtà coinvolte in tutte le fasi del processo, passando attraverso attività strutturate di co-progettazione e organizzazione pratica di soluzioni di fattibilità. Il percorso – sistematizzato e schematizzato attraverso il ricorso ad un ampio apparato grafico e fotografico – si propone come possibile modello adattabile e replicabile per altre iniziative di rigenerazione ad elevato impatto sociale.
Il volume, disponibile a breve in libreria, è già da oggi acquistabile sul sito di Pacini Editore a https://www.pacinieditore.it/prodotto/progettare-beni-comuni/