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Castello Vigevano

Valorizzazione beni culturali, come coniugare tutela e condivisione

Nel 2010 il decreto sul federalismo demaniale ha definito principi e criteri direttivi per il trasferimento a titolo non oneroso del patrimonio dallo Stato agli Enti Locali, con l’obiettivo di assicurarne la massima valorizzazione funzionale.

Per l’ambito dei beni culturali, vale una speciale disposizione detta di federalismo demaniale culturale, che mira a garantire tale obiettivo tramite la sottoscrizione di un accordo tra le parti imperniato sulla condivisione di un Programma di Valorizzazione, capace di contemperare le molteplici e delicate attenzioni che si devono, con riferimento al patrimonio storico-artistico del Paese.

Il Castello Sforzesco di Vigevano in Lombardia, disposto su una superficie che supera i settantamila metri quadrati e composto da un gran numero di corpi di fabbrica tutti collegati tra loro, è ritenuto uno dei complessi fortificati più grandi d’Europa e costituisce una autentica “città nella città”.

Nonostante un lungo processo di valorizzazione e recupero che ha visto collaborare numerosi attori istituzionali sin dagli anni Novanta, questo bene di straordinario interesse storico, artistico e culturale risulta ancora oggi in condizioni di sottoutilizzo, con significative parti escluse alla fruizione; per questo motivo, il Comune ha espresso l’intenzione di avvalersi dell’opportunità del federalismo demaniale, puntando ad assumere la titolarità del bene e scommettendo su un modello di valorizzazione innovativo, in quanto capace di consentire un equilibrio virtuoso e un’armonizzazione tra i diversi obiettivi di tutela, conservazione e sviluppo culturale, ma anche di fruibilità e di messa a disposizione dei “beni comuni” per dar forza alle idee.

Il Comune di Vigevano ha quindi scelto di affidarsi a KCity per definire il Programma Unitario di Valorizzazione (PUV) attorno a cui impostare l’Accordo, esplorando gli spazi di possibile interazione e sinergia tra le Linee guida MiBACT e le condizioni specifiche di fattibilità per la valorizzazione del Castello, in una prospettiva di fruizione capace di costruire “valore” per il territorio e la comunità locale.

Infografica Riconquistare lo spazio

Il Piano redatto da KCity, a conclusione di uno sforzo analitico e progettuale durato oltre un anno e che ha visto numerosi momenti di confronto con l’Agenzia del Demanio e i competenti enti di tutela, scommette su:
• l’attenzione al rapporto tra valorizzazione del Castello e strategie di sviluppo urbano nel frattempo promosse e attivate dal Comune per le aree circostanti;
• l’adozione di un approccio strategico e integrato, supportato dalla definizione di scenari, a partire da una valutazione contestuale di tutti gli aspetti che determinano il processo di valorizzazione, sia di tipo materiale che immateriale;
• la definizione di un programma incrementale, che identifica nel breve termine (per i prossimi 5 anni) azioni di ottimizzazione degli usi attuali e azioni ad alto potenziale strategico e di fattibilità, tali da consentire in corso d’opera margini di definizione e adattamento degli usi, in funzione dell’evolvere dei bisogni e dei modelli dei servizi culturali, nonché in ragione di opportunità legate al ruolo di attori terzi.

Si tratta di un documento che offre spunti interessanti per il dibattito in corso sui possibili modelli di riferimento per le iniziative di rigenerazione che ruotano attorno al patrimonio culturale.